mercoledì 16 marzo 2011

Forza Giappone!! 頑張れ 日本!!!

Quando si vedono notizie tragiche come quelle di questi giorni che ci mostrano un Giappone devastato da un fortissimo terremoto e da un impressionante tsunami, non ci sono molte parole da dire.
Ho da poco una corrispondente Giapponese che abita a Tokyo e quindi sono stata molto in pensiero per lei. Mi ci è voluta tutta la mattina di Venerdì prima di trovare il coraggio di mandarle una mail in cui le chiedevo se stesse bene e fortunatamente dopo un paio di giorni mi ha risposto.
Nel momento della scossa si trovava nel suo ufficio a Tokyo e mi ha descritto momenti di puro terrore mantenendo però sempre la caratteristica calma che contraddistingue il suo stupendo popolo.
Quando mi ha risposto però non erano ancora esplosi i reattori a Fukushima, perciò non so se ora il suo livello di calma sia lo stesso di quel giorno.
E' impressionante per noi Italiani, abituati sempre e comunque a fare casino e a urlare per ogni stupidaggine, vedere come i Giapponesi stiano silenziosamente reagendo a tutto questo.
Sono sicura che tra pochi mesi non rimarrà che una semplice cicatrice, un segno che ricorda sì una ferita, ma che però si è perfettamente rimarginata.
Nel nostro piccolo possiamo comunque fare qualcosa: inviare un sms al 45500 per donare 2 euro alla Croce Rossa.
I soldi raccolti verranno utilizzati per supportare la Croce Rossa Giapponese a favore delle vittime.

頑張れ 日本!!!

giovedì 3 marzo 2011

Scandire sempre bene le parole!

Ufficio. Giornata particolarmente caotica con telefoni che squillano ogni 2 minuti, citofono e titolari che vogliono che tu faccia questo e quello, carta che non sai più dove mettere; stai seguendo contemporaneamente anche l'installazione e la condivisione di 2 stampanti.
Ovviamente in una giornata così non poteva mancare anche l'intervento di 2 tecnici telefonici, che si palesano ovviamente senza il minimo preavviso.
Bene.
Riesci comunque a gestire la situazione, cosa che ti fa sentire decisamente fiera di te stessa.

Ad un certo punto uno dei tecnici ti chiede: "Scusa se faccio lo sfacciato, ma non avresti mica un Oki?"
E tu di botto rispondi: "No, un Oki non ce l'ho, ho del Ketoprofene"
e lui continua con: "perchè ho il cellulare completamente scarico".

...

Beh, in quel momento realizzi che non ti aveva per nulla chiesto un Oki, ma voleva sapere se per caso il tuo telefono non fosse un Nokia, per eventualmente utilizzare il caricabatterie.

Il tipo in questione probabilmente non aveva la più pallida idea di cosa fosse il Ketoprofene, fortunatamente per me, perchè è uscito dicendo: "allora non va bene..."